La mostra Il mondo magico è accompagnata da una pubblicazione che approfondisce le tematiche del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2017. Il volume si articola in due sezioni principali.
La prima introduce il tema della mostra da vari punti di vista: un saggio di Cecilia Alemani sul mondo magico come sistema di interpretazione della realtà creato dagli artisti invitati, Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey, e declinato in modi diversissimi nelle loro pratiche; un saggio di Fabio Dei, docente di Antropologia culturale all’Università di Pisa, sulla metodologia di ricerca di Ernesto de Martino – autore del libro che ha ispirato tema e titolo della mostra – e il contesto in cui questa si è sviluppata; la ripubblicazione di un testo sulla figura di de Martino a tutto tondo, introdotto dal suo autore, Giovanni Agosti, professore di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Milano, che ripercorre le ragioni che lo portarono a occuparsi di de Martino esattamente trent’anni fa, nel 1987; non ultimo, un saggio di Marina Warner che, a partire dalla suggestione di un’immagine antica – l’iconologia della Puglia- intesse una serie di relazioni visive tra culture e epoche differenti, a cavallo tra arte e magia.
La seconda sezione, a sua volta suddivisa in tre parti, contiene due testi per ogni artista. La ricerca di Giorgio Andreotta Calò viene letta da Giuliana Bruno, professore ordinario alla Harvard University, e Brian Dillon, direttore per il Regno Unito della rivista «Cabinet»; l’opera di Roberto Cuoghi viene raccontata da Chris Wiley, collaboratore di riviste come «The New Yorker», e illustrata da citazioni di un testo antico che ha ispirato la ricerca dell’artista per ideare l’opera del Padiglione Italia. Il lavoro di Adelita Husni-Bey viene illustrato da un saggio di Barbara Casavecchia, contributing editor per «frieze», e da una conversazione dell’artista stessa con Silvia Federici, attivista e professore emerito di filosofia politica e studi internazionali presso la Hofstra University (Hempstead, New York). Un apparato di immagini di archivio, opere degli artisti in mostra e immagini che li hanno ispirati nella creazione delle opere per il Padiglione Italia correda i testi in modo mai didascalico, rispecchiando l’approfondito lavoro di ricerca svolto per la scrittura dei singoli contributi.