Catalogo — Il mondo magico

Catalogo pubblicato da Marsilio in edizione bilingue
Progetto grafico Leftloft
Formato 17×22 cm, cartonato telato 280 pp. con 76 ill. a col. e in b/n
€35,00 in libreria, €30,00 in mostra
Testi di Giovanni Agosti, Cecilia Alemani, Giuliana Bruno, Barbara Casavecchia, Fabio Dei, Brian Dillon, Silvia Federici, Marina Warner, Chris Wiley

 

La mostra Il mondo magico è accompagnata da una pubblicazione che approfondisce le tematiche del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2017. Il volume si articola in due sezioni principali.
La prima introduce il tema della mostra da vari punti di vista: un saggio di Cecilia Alemani sul mondo magico come sistema di interpretazione della realtà creato dagli artisti invitati, Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey, e declinato in modi diversissimi nelle loro pratiche; un saggio di Fabio Dei, docente di Antropologia culturale all’Università di Pisa, sulla metodologia di ricerca di Ernesto de Martino – autore del libro che ha ispirato tema e titolo della mostra – e il contesto in cui questa si è sviluppata; la ripubblicazione di un testo sulla figura di de Martino a tutto tondo, introdotto dal suo autore, Giovanni Agosti, professore di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Milano, che ripercorre le ragioni che lo portarono a occuparsi di de Martino esattamente trent’anni fa, nel 1987; non ultimo, un saggio di Marina Warner che, a partire dalla suggestione di un’immagine antica – l’iconologia della Puglia- intesse una serie di relazioni visive tra culture e epoche differenti, a cavallo tra arte e magia.
La seconda sezione, a sua volta suddivisa in tre parti, contiene due testi per ogni artista. La ricerca di Giorgio Andreotta Calò viene letta da Giuliana Bruno, professore ordinario alla Harvard University, e Brian Dillon, direttore per il Regno Unito della rivista «Cabinet»; l’opera di Roberto Cuoghi viene raccontata da Chris Wiley, collaboratore di riviste come «The New Yorker», e illustrata da citazioni di un testo antico che ha ispirato la ricerca dell’artista per ideare l’opera del Padiglione Italia. Il lavoro di Adelita Husni-Bey viene illustrato da un saggio di Barbara Casavecchia, contributing editor per «frieze», e da una conversazione dell’artista stessa con Silvia Federici, attivista e professore emerito di filosofia politica e studi internazionali presso la Hofstra University (Hempstead, New York). Un apparato di immagini di archivio, opere degli artisti in mostra e immagini che li hanno ispirati nella creazione delle opere per il Padiglione Italia correda i testi in modo mai didascalico, rispecchiando l’approfondito lavoro di ricerca svolto per la scrittura dei singoli contributi.

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Autori

Giovanni Agosti
Formazione presso l’Università di Pisa e la Scuola normale superiore di Pisa (1980-84). Soggiorni di studio presso il Warburg Institute di Londra (1982, 1984). Dottorato di ricerca presso la Scuola normale superiore di Pisa (1984-87). Collaborazione scientifica, a partire dal 1987, con l’Ente Casa Buonarroti di Firenze. Dal 1988 al 1993 ispettore presso la Soprintendenza per i beni storici e artistici di Brescia, Cremona e Mantova, con incarichi relativi soprattutto alla provincia di Brescia; dal 1993 al 1999 ispettore presso la Soprintendenza per i beni artistici e storici di Firenze, con mansioni specifiche presso il Gabinetto disegni e stampe della Galleria degli Uffizi. Dal 1999 professore associato di Storia dell’arte moderna presso l’Università di Milano. Dal 2015 professore ordinario della stessa materia nel medesimo ateneo. Autore di saggi sull’arte del Rinascimento in Italia, concentrati soprattutto sui rapporti con il mondo classico e sulle relazioni tra artisti e letterati. Organizzatore di mostre su questi argomenti; membro di commissioni scientifiche in Italia e all’estero. Membro del comitato di redazione della rivista di storia dell’arte «Prospettiva». Dal 2011 al 2014 ha fatto parte del comitato scientifico del Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Dal 2010 al 2012 e a partire dal 2015 fa parte del comitato scientifico del Centro internazionale d’arte e cultura di palazzo Te a Mantova. Dal 2008 è membro del comitato dei garanti di Villa Panza per conto del fai, Fondo ambiente italiano. Dal 2015 è il rappresentante del Ministero per i beni culturali nel comitato scientifico della Pinacoteca di Brera.
Giuliana Bruno
Giuliana Bruno è professore ordinario alla Harvard University, nel dipartimento Visual and Environmental Studies. È nota a livello internazionale per la sua ricerca interdisciplinare su arte, architettura e media. Sua la teoria filosofica della geografia emozionale, categoria interpretativa ora diffusa in tutto il mondo. Il suo libro Atlante delle emozioni. In viaggio tra arte, architettura e cinema (nuova edizione italiana 2015) ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui il premio Kraszna-Krausz 2004 come miglior libro nel mondo sulle immagini in movimento. È inoltre autrice del pluripremiato Rovine con vista (Milano 1995, ora in corso di ripubblicazione), di Pubbliche intimità. Architettura e arti visive (Milano 2009) e di numerosi testi sull’arte contemporanea, pubblicati, tra l’altro, dal Guggenheim Museum, dal Whitney Museum e dal Museum of Modern Art di New York. Il suo ultimo libro, Superfici. A proposito di estetica, materialità e media (Milano 2016), rivaluta la superficie e la materialità nell’arte in epoca virtuale.
Barbara Casavecchia
Barbara Casavecchia è critica e curatrice indipendente. Vive a Milano, dove insegna all’Accademia di Brera. Contributing editor per «frieze», scrive frequentemente per art agenda, «ArtReview», «D – la Repubblica», «Mousse», «Spike», tra gli altri. Con Andrea Zegna, ha curato il progetto di arte pubblica All’Aperto a Trivero, con opere di Liliana Moro, Dan Graham, Marcello Maloberti, Roman Signer, Stefano Arienti, Alberto Garutti, Daniel Buren. Nel 2014 ha curato la retrospettiva «Maria Lai. Ricucire il mondo» al man di Nuoro (con Lorenzo Giusti). A sua cura anche il volume di Enzo Mari 25 modi per piantare un chiodo (Milano 2011).
Fabio Dei
Fabio Dei insegna Antropologia culturale all’Università di Pisa. Si occupa principalmente di forme della cultura popolare in Italia e di antropologia della violenza di massa. Fra le sue pubblicazioni Beethoven e le mondine. Ripensare la cultura popolare (Roma 2002), Antropologia della violenza (Roma 2005), Ragione e forme di vita. Razionalità e relativismo in antropologia (con A. Simonicca, Milano 20082), Antropologia culturale (Bologna 2012), Terrore suicida. Religione, politica e violenza nelle culture del martirio (Roma 2016). Con A. Fanelli ha curato un’edizione speciale accresciuta di Sud e magia di Ernesto de Martino (Roma 2015).
Brian Dillon
Brian Dillon è scrittore, critico e curatore. Ha pubblicato tra l’altro Essayism (Londra 2017), The Great Explosion (Londra 2015), Objects in This Mirror: Essays (Berlino 2014), Ruin Lust (Londra 2014) e Sanctuary (Berlino 2011). Scrive regolarmente per «Artforum», «frieze», «ArtReview», «The Guardian» e «London Review of Books». È direttore per il Regno Unito della rivista «Cabinet» e insegna scrittura creativa al Royal College of Art di Londra.
Silvia Federici
Silvia Federici è attivista, insegnante e scrittrice. Nel 1972 è stata una delle fondatrici del collettivo femminista internazionale, l’organizzazione che ha lanciato la campagna a favore del salario per il lavoro domestico negli Stati Uniti e all’estero. Ha partecipato a movimenti no global e contro la pena di morte. È autrice di numerosi saggi di filosofia politica, teoria femminista, cultural studies e istruzione. Fra le sue pubblicazioni Il punto zero della rivoluzione (Verona 2014) e Calibano e la strega. Le donne, il corpo e l’accumulazione originaria (Milano-Udine 2015), che è stato tradotto in più di dieci lingue. È professore emerito di filosofia politica e studi internazionali presso la Hofstra University (Hempstead, New York).
Marina Warner
Marina Warner è autrice di narrativa e di storia culturale e si ispira principalmente al mito e alle favole. Ha pubblicato tra l’altro Alone of All Her Sex: The Myth and the Cult of the Virgin Mary (Londra l976), edito in Italia con il titolo Sola fra le donne. Mito e culto di Maria Vergine (Palermo 1980), Joan of Arc: The Image of Female Heroism (Londra l981) e Monuments & Maidens: The Allegory of the Female Form (Londra l985), edito in Italia con il titolo Donne e monumenti (Palermo 1999). Nel l994 ha tenuto le Reith Lectures per la bbc sul tema Sei miti del nostro tempo. Ha esplorato la tradizione delle favole in From the Beast to the Blonde (Londra l994) e No Go the Bogeyman: Scaring, Lulling, and Making Mock (Londra l998). Il suo saggio sulle Mille e una notte, Stranger Magic: Charmed States & the Arabian Nights (Londra 2011), ha vinto il National Book Critics Circle Award, il Truman Capote Prize e uno Sheikh Zayed Prize nel 2012. Ha curato, tra l’altro, le mostre The Inner Eye (l996), Metamorphing (2002-03), Only Make-Believe: Ways of Playing (2005) e ha contribuito a libri e cataloghi su Sigmar Polke, Anselm Kiefer, Kiki Smith, Joan Jonas e altri. Nel 2018 verrà pubblicato Seeing Feelingly, una selezione di suoi scritti sull’arte. Il suo terzo romanzo, The Lost Father (Il padre perduto, Firenze 2002), è stato finalista del Booker Prize nel l988; è stato seguito da Indigo, una rinarrazione della Tempesta e, nel 2001, da The Leto Bundle, un romanzo su un profugo che viaggia nel tempo. Il suo libro più recente è Once Upon a Time: A Short History of Fairy Tale. Il suo prossimo testo narrativo sarà un romanzo-memoir dal titolo Inventory of a Life Mislaid, ispirato all’infanzia che ha trascorso al Cairo. Nel 2015 è stata pubblicata la sua terza raccolta di racconti, Fly Away Home. Al momento sta scrivendo sul concetto di rifugio e sul ruolo della cultura in un’epoca di grandi spostamenti e diaspore e sta sviluppando un progetto in Sicilia per lo storytelling nelle comunità di profughi, Stories in Transit. È professoressa di inglese e scrittura creativa al Birkbeck College, ricercatrice accademica alla School of Oriental and African Studies di Londra, membro della British Academy, Commendatore dell’ordine della stella di solidarietà, Chevalier de l’ordre des Arts et des Lettres e Dama comandante dell’ordine dell’Impero Britannico. Nel 2015 è stata insignita dell’Holberg Prize per l’arte e le scienze umane.
Chris Wiley
Chris Wiley è artista e autore. Ha scritto per numerosi cataloghi di mostre e per riviste, fra cui «Kaleidoscope», «Mousse», «The New Yorker» e «frieze», con cui collabora regolarmente. In passato ha curato diverse mostre al New Museum of Contemporary Art di New York ed è stato assistente curatore all’ottava biennale di Gwangju, oltre che consulente curatoriale e principale autore dei testi del catalogo della 55. Biennale di Venezia, Il palazzo enciclopedico. Ultimamente ha curato la mostra Part Picture al mocca di Toronto, nell’ambito del festival di fotografia contact, e I Talk with the Spirits presso la galleria Marianne Boesky. Come artista ha esposto i suoi lavori al MoMA PS1, ad Atlanta Contemporary, Hauser and Wirth e Nicelle Beauchene Gallery.